La storia della Villa

A pochi chilometri da Sanremo si trova Villa della Pergola, la cui storia è indissolubilmente intrecciata con la nascita della villeggiatura invernale inglese ad Alassio, dove numerose famiglie soggiornavano per allontanarsi dal piovoso e freddo clima inglese in cerca del tepore, della bellezza e del buon cibo italiano.

Villa della Pergola conserva ancora oggi le inconfondibili atmosfere di quel periodo: raffinate collezioni di acquerelli, dipinti vittoriani ed edoardiani, memorabilia e mobili antichi fanno rivivere agli ospiti il fine gusto e le atmosfere fin de siécle, in un luogo denso di storia, ispirazione anche di artisti come Carlo Levi e registi come Alfred Hitchcock, che qui girò il suo primo film per il cinema e Oscar Guy Green.

A completare l’immersione nella storia anche un piccolo museo di memorabilia che, attraverso rarità e pezzi unici, immagini, oggetti, ritratti e dipinti di Alassio e della Liguria ottocentesca, vi racconterà la Villa, le famiglie aristocratiche inglesi e i personaggi di tutto il mondo che qui a Villa della Pergola hanno soggiornato e ne hanno scritto la storia.

 

La sua storia inizia alla fine del 1800, precisamente nel 1875, quando due gentiluomini scozzesi, George Henderson Gibb e il generale William Montagu Scott McMurdo, furono i primi britannici, insieme alle loro famiglie, a trascorrere un intero inverno ad Alassio e a decidere, l'anno seguente, di acquistare due ampi terreni - il Parco Fuor del Vento e il Molino di Sopra - sulla collina di Alassio, in località Costa.

Su una preesistente residenza dei Conti della Lengueglia, il generale McMurdo edificò il Villino della Pergola e lo chiamò "Casa Napier" in onore del suocero, il generale Sir Charles Napier, la cui statua si trova a Londra a Trafalgar Square.

Il Villino, progettato e costruito secondo i canoni ed il gusto anglo-indiano, ossia lo stile architettonico amato dagli inglesi che avevano vissuto per gran parte della loro vita in India come militari, funzionari civili o uomini d'affari, fu costruito su tre livelli e venne dotato di un ampio loggiato, esattamente come era abitudine fare, in quegli stessi anni, per le case inglesi costruite in India e Malesia per i funzionari dell'Impero Britannico.

Nel 1880 la famiglia McMurdo diede inizio ai lavori di Villa della Pergola. Questo edificio, di dimensioni maggiori rispetto al primo e in una posizione leggermente meno elevata, fu costruito seguendo invece un gusto eclettico: riproponendo cioè nuovamente un ampio loggiato, ma inserendo al contempo elementi di maggior pregio e sfarzo come la cupola rivestita in maioliche policrome di Albisola, il profluvio di marmi e la fontana in prossimità dello scalone.

Opera della famiglia McMurdo fu anche la progettazione del parco. Pensato inizialmente come naturale continuazione degli ambienti interni delle ville verso il sole e la flora del Mediterraneo, il parco venne sviluppato su più livelli terrazzati, seguendo l'andamento naturale della collina e facendo spazio, tra uliveti e aranceti, alle palme delle Canarie, Washingtonie, Dactilifere e, naturalmente, ai cipressi, omaggio all'amore della colonia anglo-fiorentina per il paesaggio ed i viali toscani.

Quando il generale McMurdo morì a Nizza nel 1894, la proprietà della villa venne ceduta dalla vedova Lady McMurdo e dai figli del generale a Sir Walter Hamilton-Dalrymple, un baronetto scozzese discendente da un'antica e nobile famiglia lealista di North Berwick, in Scozia.

Così, nel 1908, William Scott nella sua guida storico-artistica intitolata "The Riviera" ci descrive la villa: "Una degna rivale dei Giardini della Mortola di Thomas Hanbury si può trovare nella magnifica proprietà di Villa della Pergola, appartenente a Sir Walter Hamilton-Dalrymple, qui un genuino amore per la natura, un'intima conoscenza dell'arte del giardinaggio e un perfetto gusto nella progettazione, uniti a un bilancio attento e generoso, hanno prodotto una delle meraviglie della Riviera".

I Dalrymple mantennero la proprietà della villa per circa vent'anni poi, nel 1922, Sir Hew Clifford Hamilton-Dalrymple, nono baronetto, cedette la dimora a Daniel Hanbury, secondogenito di Sir Thomas Hanbury della Mortola.

Thomas Hanbury, ottimo uomo d'affari e proprietario dei giardini della Mortola, aveva intuito con anticipo le potenzialità di Alassio come stazione climatica invernale, prevedendone la stessa fortuna di Mentone, Bordighera e San Remo e per questo alla sua morte, nel 1907, lasciò al figlio Daniel la direzione delle attività immobiliari intraprese ad Alassio.

La famiglia Hanbury, come è facile intuire, diede uno straordinario impulso al completamento del giardino della Villa, trasportando dall'orto botanico della Mortola varietà di cactacee sudamericane, collezioni di cycas ed eucalipti australiani e altre svariate tipologie di essenze e aumentando significativamente la varietà di specie esotiche del parco della Villa.

Nel 1940, allo scoppio della guerra, la famiglia Hanbury, al pari della maggior parte degli inglesi in Riviera, tornò in Inghilterra. Daniel, rimasto vedovo, sposò in seconde nozze Ruth Hardinge, anch'essa proveniente da una famiglia inglese di Alassio. Nel 1946 gli Hanbury tornarono ad Alassio per riprendere il lavoro interrotto dalla guerra, ma nel 1948, Daniel morì improvvisamente e con lui si spense il principale artefice del successo di Alassio come stazione climatica invernale d'élite.

Ruth tornò a vivere a Villa della Pergola aggregando intorno a sé una piccola e sparuta colonia di anglo-alassini ormai divenuti l'ombra dei mille English residents prebellici. Rimasero celebri i suoi party in primavera, durante la fioritura dei glicini, ai quali erano spesso ospiti, tra gli altri, lo scrittore Cecil Roberts, il quale dedicherà ad Alassio il libro "Portal to Paradise" ed il Vescovo di Gibilterra, che ogni primavera si recava in visita alle comunità anglicane in Riviera soggiornando ad Alassio come ospite di Ruth.

Nel 1925 Alfred Hitchcock girò alcune scene del suo primo film "The pleasure garden" sulla spiaggia di Alassio e nel parco della Villa e, nel 1957, il premio Oscar Guy Green ambientò in Villa della Pergola il film "The Snorkel" con Betta St. John, Peter Van Eyck e Mandy Miller. Il Villino fu utilizzato come dépendance della sua vicina villa, negli anni sessanta e settanta, dallo scrittore e pittore Carlo Levi che immortalò il paesaggio di Alassio in innumerevoli tele.

Nel 2006, in seguito alla vendita ad un’asta giudiziaria, le ville e il parco sono stati acquistati da una cordata di amici guidata da Silvia e Antonio Ricci per scongiurare una vasta speculazione edilizia.

Dopo aver visto la raffinata vita degli inglesi, avevano vissuto anni di declino e cattiva manutenzione, fino ad arrivare alla vendita all’asta. Il destino delle ville e del parco sarebbe stato quello di finire nelle mani di lottizzatori e di una speculazione, devastando questo bellissimo polmone verde alle spalle di Alassio, con la prospettiva di costruire una strada e delle abitazioni.

La ristrutturazione delle Ville è stata affidata alla direzione dell’Architetto Ettore Mocchetti, ponendo massima attenzione al risparmio energetico, all'ottimizzazione delle risorse disponibili e al rispetto dei vincoli architettonici.

L’architetto paesaggista Paolo Pejrone si è invece occupato del Parco.

D’intesa con la Sovrintendenza Regionale e gli enti preposti, ogni intervento di restauro è stato eseguito per salvaguardare le ville e il giardino che è stato poi restituito alla collettività.

Si è curato così un lungo e attento intervento di restauro conservativo - ma con una componente di creatività - che si è concluso nel giugno 2010 e che ha tenuto conto di tutte le peculiarità originarie, permettendo così alle residenze di tornare all’antico splendore.

Villa della Pergola rientra oggi a pieno titolo nel novero di quelle dimore storiche edificate in Liguria dalla colta e facoltosa colonia di inglesi, facendo parte anche della ristretta cerchia delle dimore perfettamente conservate nella loro struttura originaria come Villa Hanbury alla Mortola, Villa Ormond e Villa Nobel a San Remo, Villa Altachiara e il Castello Brown a Portofino e Villa Marigola a Lerici.

Il progetto di restauro delle ville è stato finalizzato a creare un Relais di Charme, con poche camere, molta emozione e il senso del tempo perduto.